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I CONTRATTI INTERNAZIONALI

  • LUISA BREVI
  • 8 lug 2014
  • Tempo di lettura: 2 min

L'internazionalizzazione delle piccole e medie imprese” è diventato un mantra ormai diffuso: affacciarsi ai mercati internazionali offre un mercato globale e una nuova clientela, accresce i margini di profitto e rafforza l’immagine aziendale investendo in brand e marchi.




In tale contesto, qualora le transazioni siano particolarmente complesse, è opportuno affidarsi alla forma scritta, pertanto alla redazione di un contratto definito “internazionale” in quanto le parti coinvolte sono soggetti di diritti diversi.

Questa operazione richiede particolare attenzione a causa del coinvolgimento di più sistemi giuridici e dei rischi implicati nelle transazioni commerciali all’estero. Possono infatti sorgere problemi legati alle distanze, al trasporto internazionale delle merci, alle limitazioni doganali, all’esecuzione dei contratti in territori diversi da quello nazionale, ed anche alle variazioni di cambio, che è opportuno tenere in considerazione nell’ambito delle trattative.

Per evitare tali rischi è necessario redigere un “Buon Contratto”, quindi interpretare le esigenze dell’imprenditore in modo corretto. La natura della transazione potrà consistere in un’operazione relativa ad una singola fornitura, nella creazione di una rete commerciale con agenti e distributori, oppure in una presenza stabile nel territorio con una joint venture.

Per perseguire il medesimo fine si prestano più figure contrattuali. La scelta contrattuale dovrà tenere in considerazione vari aspetti, tra cui le normative fiscali, giunsalvoristiche, doganali e assicurative del Paese ove si intende operare. Un “buon contratto” sarà completo e autosufficiente, ovvero conterrà clausole in grado di regolare le principali questioni che possono sorgere durante la sua esecuzione.

Ciò premesso, il primo passo verso l’internazionalizzazione è da considerarsi una buona pianificazione dei propri contratti internazionali, anche attraverso la stesura di “contratti tipo”, predisposti in base alle esigenze aziendali ed utilizzabili, con gli opportuni adattamenti, nei diversi Paesi ove si andrà ad operare.


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